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CODICE ETICO IN CHIESA
Purtroppo oggigiorno si notano persone che non hanno ben chiaro in mente cos’è una chiesa e che cosa ci si va a fare. Probabilmente nessuno lo ha mai insegnato loro, ma il guaio è che arrecano disturbo a chi invece va in chiesa per incontrarsi con Dio. Anche se una legge della comunicazione recita che «l’ovvio non si dice», purtroppo l’educazione non è mai una cosa «ovvia», quindi un promemoria può sempre essere utile.
COS’ È LA CHIESA
La chiesa è la CASA DI DIO, è quindi un luogo di culto. Per questo motivo ci si va per PREGARE cioè per INCONTRARSI con il Signore, sia partecipando ai momenti liturgici sia sostando in preghiera personale per ASCOLTARE la voce di Dio che parla al cuore dell’uomo. Quindi ci sono momenti in cui si deve parlare (SOLO durante la liturgia in risposta al celebrante) e momenti in cui si deve TACERE e NON DISTURBARE I PRESENTI con chiacchiere, passeggiate con tacchi chiodati e rumori molesti (cioè SEMPRE!).
COSA NON È LA CHIESA
La chiesa non è la piazza del mercato dove ci si reca a sfogare la propria voglia di Public Relation o di cicaleccio quotidiano, né un luogo per esibire al meglio i propri talenti personali. Non è neppure un’impresa di pulizie per il pio volontariato di chi ha tempo da sprecare, molestando e mettendo a dura prova la pazienza degli altri. Anche in Vaticano le pulizie si fanno negli orari di chiusura al pubblico per un’ovvia (?) norma di rispetto. La Chiesa è fatta per PREGARE e non per esibirsi.
COMPORTAMENTO EDUCATO IN CHIESA
Una volta capito cos’è la chiesa e cosa ci si va a fare, di conseguenza si capirà meglio che nel luogo sacro è necessario comportarsi con il dovuto rispetto per Dio e per il «prossimo». In che modo?
Con un abbigliamento consono al luogo.
Spegnendo il cellulare.
Evitando gli esibizionismi personali e le lotte di potere (per leggere, per cambiare l’acqua ai fiori, per passare col cestino delle offerte e così via…).
Mantenendo il silenzio durante e al di fuori dalle celebrazioni.
PER SPIEGARSI MEGLIO
Poiché la chiesa serve a favorire il raccoglimento e la preghiera, tutto ciò che la distrugge non viene da Dio né può esserGli gradito, neppure sotto apparenze e pretesti di bene.
Chiedere notizie dei bambini o dei parenti dei fedeli, durante lo svolgimento della messa, distoglie dalla preghiera. Per quanto sia una cosa buona, va collocata in un ambiente idoneo, come il bar più vicino, dove si possono sfogare liberamente le proprie emozioni senza coinvolgere e sconvolgere quelle di tutti gli ALTRI (= «altro» significa «prossimo»).
Se tuttavia è necessario parlare in chiesa, lo si faccia almeno a bassa voce, brevemente e solo in caso di reale necessità.
È buona norma di galateo durante gli sternuti particolarmente possenti, coprirsi la bocca con la mano. I fedeli amano fare la doccia a casa propria.
Durante le funzioni religiose e la momento della consacrazione eucaristica non è raro che qualcuno si alzi per andare ad accendere le candele. La messa è più importante dei ceri e questo comportamento disturba la concentrazione del prossimo (quello menzionato così spesso da Gesù Cristo nei Vangeli!).
Lo stesso vale per chi durante tutta la durata della messa bisbiglia il Rosario, o concelebra dal posto con il parroco.
Tutto questo è purtroppo malcostume quotidiano. L’antidoto? Chiedersi più spesso: «Sto disturbando qualcuno?». Se la risposta è positiva SMETTERE IMMEDIATAMENTE! Anche in chiesa vale l’invito che si legge sulla porta dei capi d’azienda: «Chi non ha niente da fare è pregato di farlo altrove».
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