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Aiuti per la liberazione > Padre Pio
LA FIRMA DI PADRE PIO
Nel cuore dell’Oltrepo Pavese, a un’ora d’auto dal frastuono di Milano, una strada defilata sale verso la collina, costeggiando l’alto muro di cinta di una tenuta antica e austera, che racchiude il segreto di un evento singolare. Complice è Padre Pio, la cui gigantografia campeggia dietro i vetri antiproiettile di un fotomonumento, rischiarato di notte dalle tremule fiammelle dei ceri deposti con fede dai passanti.
Da tempo, in Oltrepo, circolava la voce che era opera di un miracolato del santo, graziato da una malattia mortale, ma non si sapeva esattamente chi fosse, né di dove venisse, né da cosa fosse guarito esattamente. Ma la gente racconta tante storie… Ciò che conta era il colossale ex voto, testimonianza tangibile e concreta che Padre Pio aveva sconvolto la vita di qualcuno.
Per anni, ogni mattina, mi ero inginocchiata nel vicino santuario, senza avere la più pallida idea di chi fosse quell’uomo silenzioso e assorto, che prendeva posto nel banco dietro al mio, fermandosi a pregare anche dopo la funzione. Un giorno qualcuno mi disse che era “il miracolato”.
Mi feci coraggio e gli chiesi se poteva rilasciarmi un’intervista, perché scrivevo articoli sui santi. L’uomo, che aveva preso un volto, ma non ancora un nome, accettò di buon grado. Quando lo intervistati nella sua tenuta, mi disse che era uno scultore e mi mostrò i suoi pregevoli lavori, che non mi risultarono nuovi. Li avevo già incontrati nello studio milanese di un noto produttore di vernici per legno. Un giorno, mentre mi trovavo nella sua filiale a Parigi, avevo rivisto le sculture in un libro. Mi dissero che l’autore si chiamava Pedano, e dopo una brillante carriera era scomparso dalla scena milanese e si era rifugiato nelle campagne dell’Oltrepo, per una “crisi mistica”. Ma cosa ne sa il mondo di Dio, di santi e di miracoli?
In un flash si composero i tasselli: mi trovavo proprio di fronte a lui, Pino Pedano, artista di fama internazionale, che da giovane falegname lasciò la sua Sicilia, per trasformarsi a Milano in uno dei più apprezzati scultori del mondo.
Nell’agosto 1959, indeciso se trasferirsi o meno nel “continente”, aveva chiesto un segno alla Madonna di Fatima, mentre la sua statua sorvolava in elicottero i cieli della Sicilia, durante la peregrinatio in Italia. Pochi giorni prima la Madonna pellegrina aveva sostato a San Giovanni Rotondo, e mentre si alzava in volo diretta a tappe verso la Sicilia, Padre Pio, affetto da una grave pleurite essudativa, guarì istantaneamente tra lo sconcerto dei medici.
Ma Pino non poteva saperlo. Fatto sta che sotto la protezione della Madre di Dio, si trasferì a Milano, dove formò famiglia e divenne una celebrità. Assorbito dalla sua attività sempre più promettente, da qualche tempo aveva ripreso a pregare il santo del Gargano, dopo avere sentito un misterioso profumo di fiori nella sua stanza, segno squisito della sua protezione. Negli anni ‘90 acquistò una tenuta in Oltrepo Pavese, dove la moglie Annette rinvenne un vecchio ritaglio di giornale con la foto di un uomo con la barba che non riconobbe, in quanto era tedesca. Era una fotografia di Padre Pio del 1952, e Pino le dedicò un altarino nella cucina di campagna.
Nel 1995, mentre Annette attendeva il terzo figlio, lo scultore, al vertice della celebrità, scoprì di essere condannato a morte da un tumore inoperabile ai polmoni, che silenziosamente era giunto al quarto stadio.
Il 5 luglio, circondato dai suoi cari in ospedale, scoppiò in lacrime al pensiero di lasciarli presto, e supplicò Padre Pio di guarirlo. Sul comodino teneva l’immagine rinvenuta nella casa di campagna.
Il 7 luglio si svegliò nel suo letto di ospedale alle 5 del mattino, avvolto da una luce sfolgorante. Avvertì la presenza del santo e si sentì sfiorare da una mano invisibile. Capì di essere guarito, ma non ne parlò a nessuno. Quando i medici rifecero la Tac, non trovano più nulla. Pensando ad uno sbaglio, gliene fecero un’altra, ma il tumore era scomparso.
Tornato a casa, Pino rivelò tutto alla moglie: dalla protezione del Padre, al profumo di fiori, alla luce misteriosa in ospedale, dichiarandosi certo della sua guarigione, ma Annette non sembrava convinta. Pochi istanti dopo, rimasta sola, fu investita dal profumo di fiori nel punto esatto in cui il marito lo aveva sentito cinque anni prima, e abbandonò ogni timore.
Lo scultore migliorò gradualmente e il tumore oggi è solo un lontano ricordo.
Più tardi, capì che il Padre lo aveva visitato alle 5 del mattino, l’ora in cui celebrava la messa, per richiamarlo all’eucaristia, e a mettere Cristo al centro della vita. «Il miracolo della mia guarigione mi ha condotto a fare un’esperienza viva di Dio», afferma l’artista. «Da cristiano blando sono diventato un cristiano fervente, innamorato del Signore. Anche la mia famiglia ha partecipato al cambiamento, e ora non passa giorno senza che mi avvicini all’Eucaristia».
La sua metamorfosi interiore, firmata da Padre Pio, ha dato un nuovo impulso anche alla sua arte, che ora Pedano mette al servizio della fede.
Patrizia Cattaneo
Foto: ritratto di Padre Pio ritrovato da Pedano nella casa di campagna, che ha dato il via a una serie di fatti sorprendenti.
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Via Terruggia 8/14
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Tel. 02.6470066
info@villaclerici.it
www.pinopedano.it
lunedì-venerdì 9,30 - 12,30 e 14 - 16,30
sabato su appuntamento per gruppi
domenica e festivi chiuso
L'EX VOTO
DEDICATO A SAN PIO
L’imponente ex-voto a semicerchio, riproduce la fotografia di Padre Pio rinvenuta da Pedano nella sua casa di campagna. La gente si ferma, depone un cero o un fiore e sussurra una preghiera.
Per approfondire:
www.pinopedano.it
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