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Luoghi di guarigione > Fratel Cosimo
LA GUARIGIONE,
UN SEGNO PER RENDERE GLORIA A DIO
di Marlène Reichmuth
Durante la nostra visita alla Madonna dello Scoglio nel mese di ottobre 2001, il nostro albergatore, Cosimo Cirillo – Cosimo è in Calabria un nome abbastanza diffuso – ha dovuto essere ricoverato d’urgenza a Milano per dei problemi cardiaci. La valvola mitralica non funzionava e il sangue rifluiva nel ventricolo sinistro che di conseguenza si era gonfiato in modo anomalo. Noi ci trovavamo in albergo e tutta la famiglia era in lacrime: Cosimo Cirillo doveva essere operato. È stato allora che una sua figlia, Margherita, si è decisa a scrivere una lettera a Fratel Cosimo, chiedendogli il suo aiuto. La famiglia Cirillo aveva sempre avuto per Fratel Cosimo una grande stima, ma come dirà a Fratel Cosimo più tardi Genoveffa Cirillo, la moglie dell’albergatore, la famiglia non aveva avuto fino ad allora «problemi abbastanza gravi» per andare a sollecitare la preghiera di Fratel Cosimo. È un fatto alquanto noto che ci si rivolge a Dio solo quando “non si sa che altro fare”.
Tutto stava per capovolgersi. Si racconta che Fratel Cosimo avesse pregato tenendo quella lettera fra le sue mani. Il fatto è che all’ospedale di Milano, i medici non potevano credere ai loro occhi. Nell’ultimo elettrocardiogramma, proprio prima dell’operazione, i valori erano ritornati a un tal punto accettabili, che l’operazione non era più necessaria. Cosimo Cirillo non era guarito, doveva continuare a prendere le sue medicine per il cuore, ma poteva rientrare a casa. Noi eravamo presenti al suo arrivo all’hotel. Lacrime d’emozione scendevano sulle sue guance. Cosimo Cirillo non si capacitava di essere di nuovo tra noi, nel suo hotel, dopo tutti quei giorni vissuti nell’angoscia dell’operazione.
All’indomani, mentre stavamo pregando davanti allo Scoglio un Rosario «internazionale», dove si mescolavano il tedesco, il francese e l’italiano, è arrivato Cosimo Cirillo con la moglie Genoveffa e la loro figlia Margherita, che portava un enorme mazzo di fiori per la Madonna. Cosimo Cirillo aveva appena ringraziato Fratel Cosimo.
Subito dopo, ci siamo ritrovati tutti nella piccola stanza attigua alla cappella, invitati da Fratel Cosimo. Cosimo Cirillo era talmente emozionato per quanto gli era accaduto, che non trovava più le parole. Era letteralmente scosso. Io mi trovavo seduta nella fila vicina a Fratel Cosimo, esattamente di fronte a lui. Ricordo molto bene i pensieri che mi attraversavano la mente in quel momento: perché Cosimo Cirillo è stato guarito - solo in parte, è vero - lui, che abita così vicino allo Scoglio ma che non ci andava troppo spesso, mentre tanti altri, che pregano anche per tutta la loro vita, non guariscono? La guarigione interviene in seguito a un merito particolare, come una sorta di ricompensa? È necessario aver raggiunto una grande evoluzione spirituale, per essere ricettivi alla preghiera di intercessione di Fratel Cosimo? Oppure, la preghiera agisce più facilmente su persone semplici come Cosimo Cirillo, e che non hanno la mente ingombra di troppo sapere? Ci sono dei peccati che impediscono ogni guarigione? Ma Gesù aveva detto al paralitico disteso nel lettuccio sul bordo della piscina di Betzaetà: «Va e non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio» (Gv 5,14). Questo starebbe a significare che anche i peccatori possono essere guariti. Tutte domande che avrei ben voluto esporre, poiché mi assillavano letteralmente; ma il mio italiano era ancora molto insufficiente e non volevo rischiare. Fratel Cosimo mi fissava negli occhi, con un leggero sorriso sulle labbra. Leggeva nei miei pensieri? Per quanto erano pressanti, potevano aver formato una nuvoletta come nei disegni animati? Non lo so, ma ho allora percepito un profumo così intenso di rose, che è durato per tutto il tempo dell’incontro.
La preghiera di intercessione è la stessa per tutti, ha poi detto come in risposta alle mie domande. La guarigione che segue alla preghiera è un segno. Ma non è che una guarigione del corpo fisico. Il vero miracolo è l’apertura del cuore spirituale. Il segno deve portare a questo. Ahimé! sono pochi coloro che lo comprendono. Fratel Cosimo ricorda il Vangelo, (Lc 17, 11-17): Gesù aveva guarito 10 lebbrosi, ma solo « uno di loro,vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce. E gli altri nove, dove sono? chiede Gesù. Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio? ». La storia si ripete. Anche R. Laurentin, in Vita Autentica di Gesù Cristo, Ed. Mondadori 1997, p 137, scrive: « Il regno del Padre che Gesù è venuto a instaurare non consiste nei miracoli e nelle guarigioni esterne, che sono solo dei segni… per significare l’essenziale : la guarigione spirituale.» R. Laurentin cita Mc (2, 1-5), quando Gesù al paralitico calato giù dal tetto, dice: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi» per significare che Gesù è venuto a guarire l’anima, a rimettere i peccati. Solamente in seguito lo guarì.
Ci fu un tempo, in cui le guarigioni allo Scoglio avvenivano in gran numero, in modo spettacolare. Cancro, invalidità, cecità, sordità, sembrava che non ci fosse limite all’azione dello Spirito Santo. Fratel Cosimo diceva a un invalido appoggiato sulle sue grucce: « Credi tu che sia Gesù il tuo sostegno, oppure credi che siano queste stampelle che ti reggono?»
L’invalido lasciava andare allora le sue grucce e si metteva a camminare normalmente. Fratel Cosimo potrebbe parlare di una infinità di casi simili. In una stanza sotto la spianata, è stata messa insieme tutta una collezione di grucce e di sedie a rotelle, ormai inutili per quelle persone guarite, e degli ex voto di ogni tipo. Attualmente, ci sono meno guarigioni e Fratel Cosimo non ne conosce la ragione. Lo Spirito Santo soffia dove vuole e quando vuole.
Il messaggio di Fratel Cosimo e la sua opera sono prima di tutto di ordine spirituale, ecco quanto io credo. Sembra che Fratel Cosimo non sappia sempre chi guarirà o per quale ragione, sono le vie del Signore, che sono insondabili. Cosimo Cirillo era sempre più scosso. Sentiva dei rimorsi per non avere abbastanza pregato? Fratel Cosimo, quando parla delle cose del Cielo, impressiona e si prova un po’ di vergogna nello scoprire che la propria tiepidezza viene messa in causa, interpellata.
Di questa discussione, mi è rimasta la convinzione dell’azione dello Spirito Santo attraverso Fratel Cosimo. Era per la presenza di Cosimo Cirillo che era appena stato toccato dalla Grazia? Quel momento privilegiato ha lasciato un segno nella mia memoria. Fratel Cosimo parlava con grande fermezza, la parola chiara, come portata da una forza più grande di lui. Non aveva veramente più niente del contadino che era stato, prima che la Vergine gli apparisse nel 1968; parlava con autorità, come qualcuno che « sa » quelle cose del Cielo che a noi sfuggono. Quando ci siamo trovati tutti fuori, ancora fortemente impressionati, qualcuno del gruppo, un giornalista di musica jazz a Zurigo ed ebreo ateo, ha esclamato:
«Se da noi ci fosse un parroco che parla come lui, io diventerei cristiano!»
Un anno dopo:
In seguito a questi avvenimenti, Cosimo Cirillo ha cominciato a pregare il Rosario. È trascorso un anno, ed ora egli dice di sentirsi più sereno, più tranquillo, fiducioso. Ha appena fatto un nuovo esame del cuore, per il quale tutta la famiglia era in apprensione. Non avendo seguito le prescrizioni dietetiche del suo medico, aveva messo su peso e non aveva fatto sport. Ci si aspettava un esito non buono. Invece è successo tutto il contrario. Le analisi hanno rivelato, con grande stupore dei medici, che il ventricolo sinistro del cuore aveva praticamente ritrovato la sua dimensione normale. Del resto, Cosimo Cirillo sale le scale tre gradini alla volta senza fermarsi, con il rosario in tasca. Bisogna arrendersi all’evidenza, Cosimo Cirillo è uno dei « miracolati » della Madonna dello Scoglio!
Pubblicato da : Il Segno, n. 184 ottobre 2003
Foto: Patrizia Cattaneo ©
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