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STIGMATE E VIRTU'
NON SEMPRE VANNO A BRACCETTO
di Patrizia Cattaneo
Le stigmate di per sé sono un fenomeno ulcerativo, non un segno della presenza di Dio; sono le virtù eroiche che ci fanno santi, non le ulcere.
L’evangelista Marco - secondo alcuni esegeti - quando parla di un uomo posseduto dal Maligno, usa una frase che è quasi intraducibile e sembrerebbe indicare piuttosto un cammino dell’uomo che entra dentro allo spirito impuro e non viceversa. Infatti come esiste un cammino che conduce a Dio, esiste anche la parabola discendente che conduce a satana.
L’opera del diavolo non è solo straordinaria ed eclatante, come la possessione diabolica, ma in via ordinaria il re dei falsari spinge l’uomo al peccato e alla rovina eterna, proponendogli errori travestiti da soluzioni, per allontanarlo da Dio e avvicinarlo a sé.
Lo afferma con rara competenza Padre Raffele Talmelli, psichiatra ed esorcista, nel suo pregevole libro: «Ecco io vedo i cieli aperti» , in cui smaschera molte opere del diavolo, quanto mai attuali, e ben più subdole della possessione diabolica, tra cui i falsi misticismi.
Carismi, veggenze, guarigioni, stigmate, a volte sono opere diaboliche o patologie psichiche di cui Padre Talmelli è esperto, e di cui offre una panoramica dettagliata ed esaustiva.
Oggigiorno troppa gente basa la propria fede sulle rivelazioni private, anziché sul Magistero e l’esorcista avvisa: «Non va sottovalutata l’opera dei falsari o del Maligno, che tramite astute rivelazioni di per sé ineccepibili nel contenuto, diffondono il sospetto che il discernimento del Magistero non sia corretto o addirittura illegittimo. La lenta a progressiva corrosione della fiducia nel discernimento dei Vescovi che devono legittimamente pronunciarsi, porta a dare sempre più credito alle rivelazioni private che non alle parole del Vescovo e persino del Papa, sordamente accusato di essere vittima di una Curia massonica e miscredente che gli impedirebbe di governare la Chiesa secondo i dettami dei messaggi. Ne consegue il pessimo frutto di un ingravescente disorientamento dei fedeli, spinti a guardare con sempre maggiore sospetto il Magistero e a sostenere che le masse abbiano migliore facoltà di discernimento e credibilità rispetto alla secolare Tradizione della Chiesa. È la consumata tecnica del Maligno che attraverso nove verità ben accette fa passare una menzogna, una sorta di cavallo di Troia grazie al quale atti di per sé buoni riescono a produrre il maggior danno possibile».
La Chiesa è fatta di uomini e - in quanto tali - peccatori, ma è retta dallo Spirito Santo e per questo Cristo ha assicurato che «le porte degli inferi non prevarranno contro di essa». Affermare il contrario è mettersi fuori dalla Chiesa. Ma quanti lo sanno o lo credono davvero?
Nelle descrizioni delle malattie psichiche elencate da Talmelli, non facciamo fatica a riconoscere qualche mistico, stigmatizzato o visionario che ci è capitato di incontrare o di leggere le torbide vicende su qualche rivista o sito internet. La santità, afferma la Chiesa - ed è bene ricordarlo - non dipende dai fenomeni mistici, ma dalle virtù della persona.
Satana si maschera bene, anche dietro i carismi, ma se una persona non coltiva le virtù, non è onesta, né umile, non vive una vita sacramentale e non è inserita in una dimensione ecclesiale, non può trattarsi che di opera diabolica. Anche le stigmate possono ingannare. È sempre Talmelli ad affermare che esse «compaiono solo in persone la cui vita è già profondamente conformata alla passione di Cristo e rappresentano una sorta di sigillo soprannaturale di una conformazione esistenziale già radicalmente avvenuta. Diversamente siamo sicuramente di fronte a una patologia o ad un fenomeno di origine diabolica…. Se i fenomeni sono veramente mistici vanno a coronare virtù eroiche».
Quindi attenzione a rincorrere carismatici, veggenti e stigmatizzati di cui pullula il mondo e l'Italia. Vale sempre il vecchio adagio: «non è tutto oro ciò che luccica». Mi raccontava un anziano gesuita che durante l’infanzia passava ore a osservare le serpi nascoste nell’erba, avvinto dalla loro abilità nel catturare i passeri. La serpe restava immobile e fissava la preda. L’uccello, ipnotizzato da qualcosa che misteriosamente lo attraeva, scendeva di ramo in ramo, finché giunto a terra, si avvicinava al suo carnefice e veniva fagocitato in un baleno.
Satana stuzzica la nostra curiosità per esporci ai pericoli e poi fagocitarci senza che ce ne accorgiamo. Quando lo scopriamo potrebbe essere tardi!
Talmelli, con la sua competenza di psichiatra e di esorcista, ci avvisa: «I segni tradizionali della possessione sono una sorta di caricatura dei carismi straordinari: il dono delle lingue e dell’interpretazione, della profezia, del discernimento degli spiriti, e persino della guarigione; ancora possono essere presenti fenomeni psicofisici quale levitazione, digiuno prolungato, stigmate, leggerezza o pesantezza». È necessario quindi fare attenzione ad altri segni, soprattutto di ordine morale, che rivelano sotto forma diversa, l’intervento diabolico.
Interpellato sui falsi mistici e stigmatizzati, che talvolta hanno avvicinato anche qualche anima a Dio, mi ha risposto: «Le stigmate di per sé sono un fenomeno ulcerativo, non un segno della presenza di Dio; sono le virtù eroiche che ci fanno santi, non le ulcere. Solo quando coronano una vita di profonda conformazione a Cristo hanno un senso cristiano; diversamente lo psichiatra potrà spiegare molte cose. La Chiesa per parlare di “conversione” aspetta molto tempo; ho conosciuto anch'io molti convertiti.... “a tempo determinato”. In ogni caso il Signore sa ricavare un bene anche dal male. Tutti possiamo parlare dell'amore di Dio; cosa diversa è testimoniarlo con la vita».
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