Patrizia Cattaneo


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I ciechi vedono

Luoghi di guarigione > Fratel Cosimo

I CIECHI RECUPERANO LA VISTA, GLI STORPI CAMMINANO


di Marlène Reichmuth



Giovanni il Battista aveva mandato i suoi discepoli da Gesù con la missione di porgli la seguente domanda: era lui quello che era stato annunciato come il Messia, oppure dovevano attenderne un altro? Gesù aveva risposto: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano...» (Mt 11,2-6; Lc 7,18-22).
Ma i miracoli della Bibbia disturbano i razionalisti, gli scienziati ed anche i teologi. E così, essi si sforzano di cercare delle prove sugli avvenimenti riferiti dagli evangelisti. Effettivamente, ci sono delle prove, come lo dimostra René Laurentin nella sua “Vita Autentica di Gesù Cristo”, il volume che tratta di Fondamenti, Prove e Giustificazioni, ed. Mondadori 1997. Ma è un procedimento difficile da effettuarsi, essendo trascorsi più di 2000 anni; i testimoni sono morti, le tracce storiche residue sono forzatamente lacunose, ed i testi evangelici sono soggetti ad essere interpretati. Ai nostri giorni, viene considerato di buon gusto cominciare rimettendo tutto in causa. René Laurentin constata che il dubbio radicale e sistematico è stato elevato al rango di metodo nell'approccio al Vangelo (opera citata). È facile immaginarsi quali siano i commenti riguardo ai miracoli: “Inverosimile”. Così è di quel benedettino, professore di teologia, la cui recente predicazione riguardava il racconto dell'Evangelista Giovanni sulla resurrezione di Lazzaro (11,1-44). Aveva tenuto a rassicurare i fedeli che egli pensava proprio come tutti loro: questa risurrezione non era stata altro se non storia inventata dall'Evangelista, secondo un certo gusto per l'arte drammatica e con lo scopo, certamente lodevole, di colpire l'immaginazione degli ebrei e dei pagani per convincerli a diventare cristiani. La resurrezione di Lazzaro come una storia immaginaria: ecco ciò che afferma un teologo dei nostri giorni, e non è il solo (Opera citata). Ma se la risurrezione di Lazzaro non ha mai avuto luogo, si dirà, perché la guarigione del cieco e del paralitico sarebbero delle storie più autentiche? Dove ha inizio la verosimiglianza?

La fede di Fratel Cosimo
Fratel Cosimo, invece, non fa delle ipotesi sulla veridicità del Vangelo, non si chiede “se era vero”, egli soltanto crede. E le guarigioni che ne seguono, ne danno testimonianza. Testimonianza di che cosa, dunque? Dell'incontro di Fratel Cosimo con la Santa Vergine avvenuto nel maggio del 1968. Ella gli aveva detto: “Il Signore vuole farti strumento del Suo amore, per la salvezza delle anime”. Da allora, si sono avute delle guarigioni di gente di ogni condizione, spesso spettacolari, “incredibili”, e che attualizzano per noi ciò che avveniva al tempo di Cristo. Bisogna proprio andare a visitare la sala nella quale coloro che erano invalidi hanno lasciato i loro busti ortopedici, le loro stampelle o la loro sedia a rotelle, per rendersi conto di ciò che accade allo Scoglio. Le parole di Gesù riportate da Giovanni (14,12) ritornano allora alla memoria: «Colui che crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.»
Alla Madonna dello Scoglio, il Vangelo è attuale: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno», ha detto Gesù (Mt 24.35; Mc 13,31; Lc 21.33). Queste parole, Fratel Cosimo le proclama senza cambiarne una sola virgola. Che altro fa? “Pregare, perché è la preghiera che arriva a Dio” (tratto dal film su Fratel Cosimo:
L'Eremita nelle Montagne, di Gino Cadeggianini, disponibile in tedesco e in francese). Alla Madonna dello Scoglio, si rivive la Bibbia “in diretta”. Perché allora volersi mettere a cercare, con freddo razionalismo cartesiano, le prove irrefutabili delle guarigioni miracolose riportate dalla Bibbia, quando queste continuano a prodursi in questo luogo, sotto i nostri occhi?

Una testimonianza: il bambino raddrizzato
Ivan Colloraffi soffriva di una grave scoliosi. All'età di 10 anni pendeva, letteralmente, da un lato. Per questo, doveva portare un busto che lo sostenesse, dalla vita fino al mento. Secondo il parere dei medici, Ivan avrebbe dovuto portare il busto per 5 anni. Inoltre, non escludevano che fosse necessaria un'operazione.
La madre, Rita Bonina, ha sentito parlare di Fratel Cosimo e della grande riunione di preghiera che si tiene ogni anno, il giorno 11 del mese di maggio, anniversario dell'apparizione della Madonna a Fratel Cosimo. L'undici maggio del 1997, la mamma di Ivan vi si è recata insieme al marito, giusto “per vedere”. Non aveva la minima idea di quello che accade allo Scoglio, non andava in chiesa e non pregava. Ma quel giorno, si è messa a pregare vedendo un altro bambino sulla sedia a rotelle. Durante la preghiera d'intercessione di Fratel Cosimo, si è resa conto che non aveva nemmeno portato con sé la foto di suo figlio. In quel periodo, Fratel Cosimo annunciava ancora ad alta voce le guarigioni, mano a mano che queste avvenivano tra la folla. Ma ecco che si mette a parlare di un bambino colpito da scoliosi. Precisa che quel bambino non si trova in quel luogo, ma che è a casa sua, e che Gesù lo guarisce in quello stesso momento. Rita Bonina ha sentito in quel momento, nel suo cuore, una sensazione “meravigliosa” impossibile da descrivere. Sulla strada del ritorno, si è sentita cambiata, e così anche suo marito. Sono arrivati a casa, a Messina, alle 4 del mattino. Ivan dormiva. Quando si è risvegliato alle 8, ha raccontato di avere sentito nel pomeriggio, proprio nel momento esatto in cui Fratel Cosimo l'aveva annunciato alla folla, “un pizzicare”, come se delle mani l'avessero preso per le spalle e gli avessero raddrizzato la schiena. La trasformazione è stata immediata, totale e spettacolare. Quando l'ortopedico ha visitato il bambino, qualche giorno più tardi, “è sbiancato”, secondo l'espressione usata dalla mamma. Il fenomeno è inesplicabile per l'uomo di scienza, ma egli si è dovuto arrendere all'evidenza: Ivan non ha più alcuna traccia di scoliosi. Riguardo poi a Rita Bonina, essa è cambiata, ed ha vissuto da quel momento una profonda conversione spirituale.
Questa storia è vera, documentata da certificati medici. La Bibbia riporta delle storie simili di guarigioni a distanza: Gesù aveva guarito il servitore del centurione su richiesta del suo padrone, senza averlo mai visto (Gv, 4.46-54; Mt 8.5-13; Lc 7.1-10). Gli apostoli non hanno potuto inventare tutto questo, poiché i fatti di cui testimoniavano sorpassavano ogni immaginazione. Questo è anche ciò che accade a Santa Domenica di Placanica, vicino alla Madonna dello Scoglio.


Pubblicato da: Il Segno n. 189, marzo 2004
Foto: Patrizia Cattaneo ©


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