Patrizia Cattaneo


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Padre Pio confessa il diavolo

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PADRE PIO CONFESSA IL DIAVOLO


Uno sconcertante episodio su padre Pio è narrato da padre Tarcisio da Cervinara. Il confratello del santo racconta: “Il Padre usava dire che il diavolo è una creatura cattiva, malvagia, perfida costituzionalmente, ma resta sempre un angelo decaduto, perciò dotato di un’intelligenza superiore a quella degli uomini, anche se pervertita.
Il Serafino di Pietrelcina ebbe modo di sperimentare tale intelligenza, subdolamente sottile. E la sperimentò in un modo del tutto singolare.
Satana un giorno si è “confessato” da Padre Pio! Il Padre, dopo una mia pressante richiesta, mi ha raccontato come erano andate le cose: “Una mattina, mentre stavo confessando gli uomini, mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi, questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale, tutti aberranti.
Mi colpì una cosa: per tutte le accuse, dopo la mia riprensione, fatta adducendo come prova la parola di Dio, il Magistero della Chiesa, la Morale dei Santi, questo enigmatico penitente controbatteva le mie parole giustificando, con estrema abilità e con ricercatissimo garbo, ogni genere di peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia e cercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi.
E questo non solo per i peccati raccapriccianti contro Dio, Gesù, la Madonna, i Santi, che indicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma anche per i peccati che erano moralmente tanto sporchi e rozzi da toccare il fondo della più stomachevole cloaca.
Le risposte che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie argomentazioni, con abile sottigliezza e con ovattata malizia, mi impressionavano. Tra me e me, interrogandomi, dicevo: “Chi è costui? Da che mondo viene? Chi sarà mai?”. E cercavo di fissarlo bene in volto per leggere eventualmente qualcosa tra le pieghe del suo viso; e allo stesso tempo aguzzavo le orecchie ad ogni sua parola in modo che nessuna di esse mi sfuggisse per soppesarle in tutta la loro portata.
Ad un certo momento, per una luce interiore vivida e fulgida, percepii chiaramente chi era colui che mi stava dinanzi. E con tono deciso ed imperioso gli dissi: “Di’ viva Gesù, viva Maria!”.
Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, Satana sparisce all’istante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile fetore”.

Tarcisio da Cervinara, “Il diavolo nella vita di Padre Pio”, pp. 47-48

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